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© GIANCARLOSCAPIN2009

Creatività

Per cui, partendo dagli studi classici, insoddisfatto di un puro aereo ed astratto teorizzare, lasciò gli studi di una teoreticità filosofante, per andare a immergersi tra popoli diversi e diverse culture.

Approdò così in terra francese, imbattendosi allora nell’incontro rivelativo, in Borgogna, con la frequentazione dello studio di un grande ceramista Daniel de Montmollin. Da qui innanzi la via era ormai aperta ad una vocazione sicura, ad una lunga strada per tutta la vita.

Era il soddisfacimento e la risposta vera ad una esperienza di lavoro energicamente prassistica, pienamente corrispondente alle più profonde esigenze del suo vivere l’arte come un fare che nuota nel conoscere, un immergere le mani nel caos della terra per cavarne un ordine plastico ed espressivo, vedere nascere da ciò che non manifesta se non la morta materia, ma un vivente mondo di immagini e di forme. Ormai un destino di una vita era segnato, né poteva essere più abbandonato.

Giancarlo Scapin poteva riprendere il cammino per altre vie nel mondo passando attraverso l’Europa, l’Oriente, le Americhe, sempre facendo ritorno alla natia Schio, per sempre riprendere le potenzialità di un cammino:
il cammino dello scultore ceramista, col quale ha arricchito il mondo di opere oramai di pieno successo del più vasto pubblico internazionale.

Non è tuttavia possibile chiudere una personalità tanto ricca di complessivi atti e di originali creatività artistiche, limitandone il profilo alla sua pur notevole figura di ricercatore di tecniche e di forme di creatività istintiva. Il quadro sarebbe allora limitativo per un’adeguata presenza della sua intera azione donativa e costruttiva di un mondo: un mondo esistenziale che non si arresta alla materia dell’arte plasmata dalle mani intelligenti dello scultore ceramista. Il quadro deborda infatti nella espansione dinamica della riflessione e del pensiero.

A lato del fare arte in articolate attività intuitivo-corporeo, continuano a fiorire meditazioni e discorsi che frugano incessantemente nel ricercare lumi dentro un fecondo dialogare esplorativo nei templi sacri e nei giardini del pensiero critico e filosofico.

Nei riflessi dell’arte, passano allora i voli delle meditazioni e delle riflessioni, che, concretandosi in scuole, lezioni, accademiche conferenze, configurano un’attività non esterna e parziale, ma fondativa di una complessiva ed articolata costruzione di un edificio che associa la “Colonna infinita” di Brancusi al pensiero greco e alla mistica orientale. Illasi, 27 febbraio 2005 Dino Formaggio Dino Formaggio (Milano, 1914) Filosofo, autore di pubblicazioni che hanno portato notevoli contributi al dibattito sul tema dell’arte. Già docente di Estetica, Preside della Facoltà di Magistero e Pro Rettore dell’Università di Padova; è Professore Emerito dell’Università di Milano.

Illasi, 27 febbraio 2005

Dino Formaggio


Dino Formaggio (Milano, 1914 - Illasi, Verona, 2008)
Filosofo, autore di pubblicazioni che hanno portato notevoli contributi al dibattito sul tema dell’arte. Già docente di Estetica, Preside della Facoltà di Magistero e Pro Rettore dell’Università di Padova; è Professore Emerito dell’Università di Milano.